Igiene alimentare domestica: come evitare le patologie alimentari
Ultima modifica : 01 December 2017Sebbene in Europa, secondo le stime, le patologie alimentari causino le minori conseguenze rispetto al resto del mondo,1 ogni anno sono centinaia di migliaia i casi riportati di intossicazione o contaminazione alimentare nell’Unione Europea.2 Molte persone si ammalano per colpa di alimenti preparati o conservati a casa incorrettamente, anche se per fortuna si tratta di patologie lievi ed è sufficiente seguire alcuni semplici consigli per consumarli in sicurezza.
Che cosa causa una patologia alimentare?
La patologia alimentare, spesso detta ‘intossicazione alimentare’, è causata dal consumo di alimenti contaminati da agenti patogeni che provocano la malattia. I sintomi possono variare da lievi ad acuti, a seconda della causa, ma di solito consistono in nausea, vomito, diarrea, crampi allo stomaco, debolezza, perdita di appetito, febbre, dolori muscolari o brividi. Nei casi più gravi, l’intossicazione alimentare può portare alla degenza ospedaliera o addirittura al decesso. Tre cause importanti di intossicazione alimentare sono:3
- Batteri e virus: essi possono moltiplicarsi all’interno del nostro organismo e farci ammalare. I microbi possono impiegare un po’ di tempo per moltiplicarsi ai livelli che causano sintomi di malattia, perciò potrebbero trascorrere parecchi giorni prima che i sintomi si palesino.
- Parassiti: l’insorgere dei sintomi può variare a seconda del tipo di parassita e talvolta non ci si accorge di essere stati infettati.
- Le tossine prodotte da microrganismi come i batteri o i funghi: poiché le tossine stesse causano la patologia, i sintomi possono apparire appena poche ore dopo aver assunto cibo contaminato.
Le insorgenze si verificano quasi sempre nell’ambiente domestico
Gli alimenti possono contaminarsi in qualsiasi passaggio della catena alimentare – presso l’azienda agricola durante la macellazione, durante il processo di preparazione, nelle cucine di ristoranti e servizi catering oppure a casa. Mantenere la sicurezza e l’igiene dei nostri alimenti fa parte dell’dell’impegno di tutti coloro coinvolti nella catena alimentare.
In Europa, la maggior parte delle insorgenze di intossicazione alimentare si verifica in ambienti domestici e i batteri come il campilobatterio e la salmonella e virus come i norovirus ne sono una causa comune.2 È sufficiente seguire alcune regole igieniche basilari per evitare di ammalarsi.
Evitare la contaminazione incrociata
I cibi crudi possono contenere microbi patogeni invisibili che possono trasferirsi su alimenti pronti al consumo per contaminazione incrociata, sia direttamente (ad esempio quando i cibi cotti vengono a contatto con la carne cruda) sia indirettamente (nel caso, ad esempio, di verdure tagliate con lo stesso coltello con cui è stata precedentemente tagliata della carne cruda).
Consigli per l’igiene:4-6
- Lavarsi sempre bene le mani con acqua tiepida e sapone prima di manipolare gli alimenti, ripetendo l’operazione con regolarità durante la preparazione dei cibi.
- Coprire ogni eventuale taglio sulla pelle con cerotti o bende impermeabili e non preparare cibi per altri se si è ammalati o si ha un’infezione cutanea.
- Lavare bene frutta e verdura con acqua pulita prima dell’uso per rimuovere eventuali agenti contaminanti dal loro esterno.
- Tenere separati gli alimenti crudi da quelli cotti per evitare che eventuali microbi nocivi presenti sugli alimenti crudi contaminino i cibi pronti al consumo.
- Utilizzare utensili/taglieri diversi per alimenti crudi e cotti per evitare la contaminazione incrociata. Può essere utile assegnare taglieri di colore diverso alla preparazione di frutta e verdura, pesce e frutti di mare, carne e pollame oppure cibi crudi e cotti.
- Tagliare e preparare gli alimenti su superfici pulite e lavare tutti gli utensili e le superfici di preparazione dopo l’uso con acqua calda e detergente, oppure in lavastoviglie.
- Non lavare mai il pollo crudo in quanto gli schizzi d’acqua potrebbero diffondere batteri in cucina.
- Lavare con frequenza e ad alte temperature gli strofinacci, gli asciugamani e i grembiuli da cucina.
Cuocere a temperature ottimali
La carne e i frutti di mare non cucinati o poco cotti e i latticini freschi (non pastorizzati) sono una delle cause maggiori di intossicazione alimentare. Cucinare/cuocere i cibi ad una temperatura di almeno 72°C per 2 minuti elimina la maggior parte dei microbi patogeni.
- Controllare le temperature di cottura con un termometro apposito inserito al centro del cibo o nella parte più spessa della carne, lontano dall’osso.
- I tagli interi di carne bovina (bistecche, arrosti) o di agnello (braciole, arrosti) possono essere consumati poco cotti o al sangue in quanto generalmente non contengono batteri nocivi al loro interno. La parte esterna andrebbe abbrustolita per eliminarne i batteri.
- I prodotti di carne e pesce tritati (come hamburger di carne o pesce o salsicce) hanno una superficie più ampia e quindi sono più propensi alla contaminazione rispetto ai tagli interi. Questi alimenti andrebbero cotti per bene ad una temperatura interna di almeno 72°C per 2 minuti.
- La carne di maiale e il pollame non vanno cotti al sangue. Se non si possiede un termometro, bucare la parte più spessa con una forchetta o uno spiedo e assicurarsi che il succo della carne sia di colore chiaro e non rosa.
- Gli avanzi di alimenti precotti vanno riscaldati con cura. Le minestre e gli stufati precotti devono essere portati a ebollizione per almeno 2 minuti.
- È anche sicuro mangiare gli avanzi di verdure a foglia verde, come gli spinaci, fintanto che vengano attentamente riscaldati.
Per consigli su come raffreddare e conservare gli avanzi alimentari, v. Conservazione sicura degli alimenti a casa.
Alcuni tipi comuni di intossicazione alimentare e loro sintomi
Agente patogeno |
Tipo |
Sintomi |
Alimenti comunemente associati |
Campilobatterio (causa la campilobatteriosi) |
Batterio |
Diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea, vomito. Di solito i sintomi insorgono dopo 2-5 giorni e persistono per 3-6 giorni. |
Latte fresco e latticini, pollame crudo/poco cotto9 |
Salmonella (causa la salmonellosi) |
Batterio |
Diarrea, nausea, vomito, febbre, dolori addominali. Di solito i sintomi insorgono dopo 6-72 ore e persistono per 2-7 giorni. In rari casi si può verificare una grave disidratazione potenzialmente letale, soprattutto nei bambini e negli anziani. |
|
Yersinia (causa la yersiniosi) |
Batterio |
Febbre, dolori addominali, diarrea. |
Carne poco cotta2 |
Listeria (causa la listeriosi) |
Batterio |
I sintomi possono variare da lievi malesseri di tipo influenzale, nausea, vomito e diarrea a serie complicazioni come meningite o altre condizioni potenzialmente letali. |
Alimenti pronti al consumo come pesce affumicato, affettati di carne e formaggi a pasta morbida12 |
Alcuni ceppi di Escherichia coli (EHEC, STEC, VTEC) |
Batterio |
Crampi addominali, diarrea, febbre, vomito. Di solito i sintomi insorgono dopo 3-8 giorni e persistono fino a 10 giorni. In rari casi può causare la sindrome emolitico-uremica (SEU o HUS) che può provocare l’insufficienza renale acuta. |
Latte e formaggio non pastorizzati, carne poco cotta, insalata di verdure crude (ad es. germogli, spinaci e lattuga)13 |
Norovirus |
Virus |
Diarrea, vomito, dolori addominali. |
Crostacei crudi, frutta e verdura crude e in generale ogni alimento che sia stato contaminato a causa di una gestione non corretta.14 |
Epatite A |
Virus |
Infiammazione epatica, febbre, perdita di appetito, diarrea, nausea, malesseri addominali, urina di colore scuro e itterizia. Tali sintomi possono variare da individuo a individuo. |
Crostacei poco cotti, frutta e verdura crude15 |
Epatite E |
Virus |
Infiammazione epatica, che in rari casi può portare ad un’insufficienza epatica. I sintomi possono variare da individuo a individuo. |
Carne di maiale cruda/poco cotta e fegato16 |
Toxoplasma gondii (toxoplasmosi) |
Parassita |
La maggior parte dei soggetti affetti non presenta alcun sintomo. Un’infezione in stato di gravidanza può portare ad anormalità visive del nascituro, all’aborto spontaneo o alla mortalità fetale. |
Carne poco cotta, frutta e verdura crude17 |
Sindrome sgombroide |
Tossina |
Bocca o gola irritata o infiammata, esantema, mal di testa, diarrea, Di solito i sintomi insorgono entro un’ora dal consumo dell’alimento. |
Pesce (tonno, sardine, acciughe, sgombro). |