Le proteine sostenibili: Soddisfare le esigenze future | Eufic

Le proteine sostenibili: Soddisfare le esigenze future

Ultima modifica : 30 June 2017
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    Riconoscendo la necessità di sistemi alimentari sostenibili, l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra (GHG), verso un Europa più efficiente nelle risorse.1-2 La produzione animale è uno dei maggiori fattori che contribuiscono alle emissioni dei GHG, pertanto la riduzione della quantità dei prodotti che mangiamo (in particolare manzo) e l’aumento dell’efficienza delle pratiche agricole sono obiettivi importanti.2-4

    I prodotti animali (carne, pesce, latte e uova) sono le maggiori fonti alimentari di proteine e potrebbero essere parzialmente sostituiti da fonti più sostenibili. L’aumento della produzione e l’utilizzo di proteine da coltivazioni (ad es. soia e legumi) sono parte della soluzione, tuttavia sugli scaffali sono apparse fonti più intriganti. Insetti, alghe e lenticchie d’acqua sono ampiamente accettate in altre parti del mondo, ma sono relativamente nuove per i gusti degli euuropei e sconosciute a molti. Questo articolo evidenzia alcune di queste fonti proteiche insolite e considera le motivazioni per il loro utilizzo, così come il potenziale legislativo e le sfide del marketing.

    Insetti commestibili

    Gli insetti hanno il potenziale di produrre meno emissioni di GHG e di utilizzare meno risorse per ottenere la stessa quantità di proteine rispetto all’agricoltura animale convenzionale.5 Come la maggior parte degli animali, gli insetti sono ricchi di proteine e di alcuni aminoacidi essenziali.6 La digeribilità delle proteine degli insetti è maggiore rispetto alle proteine delle piante e solo leggermente inferiore rispetto a quella delle proteine delle uova e della carne.6 Essi sono anche una sorprendente fonte di fibre alimentari di chitina.7 Il contenuto nutrizionale degli insetti può variare notevolmente in base a specie, stadio di crescita e alimentazione. Per esempio, i vermi della farina adulti sono una fonte di ferro, iodio, magnesio e zinco; mentre le larve sono ricche di vitamine B.7

    Molte specie di insetti vengono mangiate nel mondo con poche segnalazioni di effetti collaterali, ciò suggerisce che siano sicuri da mangiare.4 Potenziali rischi (da contaminazioni biologiche o chimiche) dipendono probabilmente dalle tecniche di produzione, di raccolta e lavorazione e necessitano una valutazione completa. E’ necessaria, ad esempio, più ricerca sui potenziali rischi nell’allevare insetti nutriti con scarti alimentari (una soluzione potenzialmente redditizia).8

    Alghe e piante acquatiche

    Le alghe possono in genere essere divise in microalghe e macroalghe. Le alghe si riproducono rapidamente e hanno una più alta produttività paragonata alle coltivazioni convenzionali. Esse possono essere coltivate in bioreattori (microalghe) o in acqua marina e riciclata (macroalghe), che richiedono meno terreno.9 Le alghe possono accumulare minerali come il calcio, il ferro e il rame a livelli molto più alti rispetto ad alimenti provenienti da terre coltivate.10

    Alcune varietà di alghe sono relativamente ricche di proteine, povere di grassi e forniscono vitamine e minerali e alcuni aminoacidi essenziali.10 Sono anche tra le poche fonti vegetali di vitamina B12 – importante per i vegetariani e i vegani – con una singola porzione di Ulva lactuca (lattuga di mare) che fornisce l’apporto raccomandato per gli adulti.10 Le alghe sono alimenti di base in Giappone e Corea. Possono facilmente essere aggiunte a sushi bowls, piatti di pasta, frullati e insalate, mentre le microalghe vengono comunemente vendute come integratori alimentari (come la spirulina e la clorella).

    Le lenticchie d’acqua sono piccole piante acquatiche utilizzate come alimenti per gli animali domestici. Vengono inoltre mischiate alle minestre e alle insalate in alcune parti del mondo, in particolare in Asia. Le lenticchie d’acqua essicate sono una promettente fonte proteica di alta qualità e in rapida crescita (la composizione degli aminoacidi è simile alla carne), con fino al 40% di contenuto proteico.11,12

    Fonti proteiche vegetali migliorate in arrivo

    Le fonti proteiche vegetali che vengono mangiate comprendono soia, grano, verdure e patate. L’olio di colza, usato comunemente in cucina, rilascia un ingrediente ricco di proteine quando viene estratto dal seme. Questa farina di colza è stata usata nell’alimentazione animale per lungo tempo, ma il suo utilizzo nell’alimentazione umana è limitato a causa delle sue qualità sensoriali (ad es. il gusto) e a potenziali contaminanti.4,13 Nuovi metodi di lavorazione sono in rapido sviluppo per aumentare la sicurezza, il potenziale nutrizionale e sensoriale delle proteine dell’olio di colza.4 

    I ricercatori dell’ EU-funded Protein2Food project stanno migliorando la qualità e la quantità di proteine di piante oleaginose (amaranto, grano saraceno e quinoa) e legumi (lupini, ceci, fave e lenticchie) poco utilizzate in Europa. Lo sviluppo di varietà adatte al clima e al terreno europeo, migliorando la gestione delle coltivazioni e l’innovazione tecnologica, porteranno ad alimenti basati sulle piante e ricchi di proteine, come alternative a carne, prodotti da forno, pasta, cereali da colazione e snack.14

    Attraversare le barriere

    Le fonti proteiche vegetali tendono ad essere carenti di certi aminoacidi necessari al nostro organismo. Quindi è molto importante che i vegetariani e i vegani mangino vari tipi di proteine vegetali (frutta, verdure, cereali e legumi). Le alghe contengono una composizione ricca di aminoacidi, paragonabili alla soia o alle uova, tuttavia la sua digeribilità e biodisponibilità non è ancora del tutto compresa.10,15 

    Perchè questi nuovi alimenti, specialmente gli insetti, vengano introdotti nel mainstream, è necessario che superino prove come lo “yuck factor”.16,17 Inoltre, una bassa consapevolezza dell’elevato impatto ambientale della produzione di carne porta ad una scarsa motivazione a cambiare i comportamenti alimentari.18

    Nuovi regolamenti adottati nel 2015 classificano qualsiasi alimento come nuovo se non è stato comunemente mangiato nell’UE prima del 1997.19 Questi possono essere alimenti nuovamente sviluppati utilizzando nuove tecnologie o alimenti tradizionalmente consumati in paesi non UE.20 Questi nuovi regolamenti hanno lo scopo di aumentare l’efficienza del processo per ottenere alimenti innovativi sul mercato più velocemente, mantenendo gli standard di qualità e quantità.19

    Conclusioni

    Sostituire la carne con altre fonti proteiche ha il potenziale per migliorare la sostenibilità della catena alimentare in Europa. Per liberare questo potenziale, il compito più difficile sarà quello di portare un cambiamento nelle abitudini culturali. Come possiamo incoraggiare la gente ad essere avventurosa nelle proprie scelte alimentari e motivare il cambiamento nell’ abitudine di mangiare la carne?